sono di nuovo al quartier generale.
una giornalista del weltwoche che ho conosciuto ieri è tornata qui a cercarmi e probabilmente scriverà su di me nel suo articolo per il numero di giovedì. forse avrà bisogno anche di qualche mia foto. inoltre rete uno mi ha chiesto di fare un collegamento al telefono stanotte tra le vostre 3 e le 4 mentre sarò a grant park in mezzo al delirio più puro e a un milione di persone. ma credo che starete dormendo già tutti.
ho appena conosciuto un ragazzo di verona, lui è arrivato il 28 per dare una mano e non è nemmeno americano. sta in ostello, dove ha conosciuto un altro ragazzo di amsterdam che ha fatto la stessa cosa. ieri, mi raccontava, sono andati ad indianapolis con il "drive for change": sempre come volontari ci si organizza con il car pooling per andare in uno stato vicino dove i repubblicani sono più forti e si bussa ad ogni porta per cercare di convincere la gente a votare.
oggi l'atmosfera è stupenda. una tizia è appena passata giusto per portarci dieci pizze extralarge, ed è andata via. tutti sorridono, sperano, scherzano, ma tra le righe c'è un bel po' di tensione. la posta in gioco è altissima, per tutti. una ragazza del texas saltellava qui fuori sbraitando che lui vincerà, lui vincerà, lui deve vincere e vincerà con un distacco di almeno 100 grandi elettori. un barbone prima per strada mi ha detto che lui non ha votato contro obama. gli ho chiesto se allora ha votato per lui. e lui mi ha spiegato che una volta un repubblicano gli ha salvato la vita e allora no, "it's something spiritual", però non ha nemmeno votato mccain. ottimo compromesso. e io mi chiedo come si fa a scoprire che uno è repubblicano, quando ti salva la vita.
la gente è gentilissima, c'è solidarietà totale. una ragazza accanto a me ha appena fatto ridere tutta la sala raccontando i due minuti di suspence sconvolgente che ha vissuto al telefono, quando una signora le ha risposto bruscamente che sì, lei ha già votato. allora la ragazza: "e posso chiederle per chi ha votato?" e la signora, con voce inizialmente funebre..."ho votato per.................
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.............BAAAARRRAAAAACCCKKKKK!!"
mi sento così a casa, è tutto così familiare. come sono entrata al quartier generale oggi sul tavolo con donut, pezzi di bagel, biscotti, m%m's, panini esorbitanti già affettati, c'era la pizza. e non una pizza qualunque. la pizza con l'ananas. la mia preferita. una tizia ci dispensava le fette con una naturalezza commovente, come se fosse del tutto normale. per la prima volta nessuno attorno a me mi guardava con astio e disgusto. una pizza, con l'ananas. ed ho capito che sono nel posto giusto. che oggi non potevo essere altro che qui.
a dopo,
vostra inviata tra la gente che ha ricominciato a credere ed appassionarsi alla politica grazie a quest'ometto nero tutto pelle e ossa
elly