di cose da dire sul mio viaggio ce ne sono tante, ma dovremo aspettare domani perché non dormo da 24 ore esatte (tra tre minuti) e quindi ora crollo. sconvolta dall'emozione di rendermi conto che venire qui, stasera, non è stato come arrivare. ma come tornare a casa. che poi non avevo capito che i miei cugini stavano in una super grattacielo di lusso in pieno centro che dà esattamente sul parco dove si terrà il raduno elettorale di obama, con piscina, sala fitness, jacuzzi al piano, un portiere di quelli veri. quelli che nei film sono i tuoi confidenti e ti salvano il culo quando arriva lui e tu sei con l'altro. è stranissimo guardare fuori dalla mia stanza e vedere tutt'attorno enormi grattacieli che mi parlano con le loro luci. per noi cresciuti negli anni '90 secondo il culto delle serie tv e dei film americani, pur non avendone mai avuto esperienze diretta, tutto questo scenario è tremendamente familiare. è stato lo sfondo del desktop dei nostri sogni, delle storie che ci siamo raccontati. delle storie di cui volevamo essere parte. e io ora son qui per fare parte di una storia. e da domani comincio.
non perdetevi il giapponese coricato in mode crisalide all'aeroporto d parigi,
e la vista dalla mia stanza, che è poi lo studio dei miei cugini con dentro un materassino gonfiabile, che ovviamente, siccome sei americano, deve essere matrimoniale e gonfiarsi elettronicamente... :-)